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Edicolante ucciso, identikit omicida, Il cerchio si stringe sull'assassino

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BanjoHaran
view post Posted on 21/8/2010, 11:14




Minuto, magro, alto circa un metro e sessanta. E' l'identikit dell'assassino di Antonio Coppola, l'edicolante ucciso fuori dal suo chiosco, per il furto di un grappolo d'uva. Questo l'uomo ricercato dagli inquirenti, che si sono basati sul racconto della moglie, Rosaria. Secondo lei ha queste caratteristiche la persona che lei stessa ha visto scappare dopo gli spari. La stessa probabilmente che, solo il giorno prima, aveva litigato con Coppola.

Per quel banalissimo diverbio, tre colpi di pistola hanno ucciso, poco dopo l'alba del 19 agosto, l'edicolante, morto così lungo uno stradone di Casoria, cittadina alle porte di Napoli. E, se l'omicida non è ancora stato preso e le indagini non sono state concluse, sembra praticamente certo che il motivo dell'omicidio sia quello.

La mattina del 19 agposto, come faceva da sei anni, Coppola, 40 anni, incensurato, papà di tre gemelli di 14 anni, era andato ad aprire la sua edicola. La moglie, Rosaria, era all'interno. Lui stava all'esterno, dove stava sistemando i giornali. A un certo punto tre colpi di pistola, secchi. Un odore di zolfo, forte. E poi un lago di sangue e Antonio proprio lì, morto ammazzato. La moglie non ha visto chi ha sparato i colpi di pistola. Ma ha visto chi, un attimo dopo, è scappato: aveva in mano l'arma, andava via a piedi. Soprattutto era vestito come l'uomo con il quale Coppola la sera prima aveva litigato, il ladro d'uva.

Gli amici lo dicono chiaramente: "Antonio era uno che non si teneva la mosca sul naso". Come dire: "Se vedeva qualcosa di storto interveniva e lo diceva". E così era stato anche l'altra sera, quando Antonio aveva visto qualcuno che stava prendendo dell'uva in un terreno di proprietà di un conoscente proprio di fronte alla sua edicola. Gli ha chiesto spiegazioni, lo ha redarguito. Uno scambio di parole, forse anche di minacce. E forse è stato tutto questo a far scattare l'omicidio. I carabinieri di Casoria indagano e quell'uomo visto dalla moglie della vittima, che parlava in accento locale e che, quindi, forse è della zona, è stato ripreso anche da alcune telecamere di un negozio vicino. Si vede di sfuggita, ma quelle immagini potrebbero essere determinanti. L'identikit dunque è quello di un uomo minuto, magro in volto, alto circa un metro e sessanta.

Intanto, sono state le urla della moglie Rosaria, il suo sfogo ad aver segnato una giornata troppo lunga per Casoria. Rosaria, tra le lacrime, urlando, aggrappandosi ai parenti, camminando a stento, quasi si giustificava dopo la tragedia: "Non ho visto che lo stavano uccidendo, non ho visto niente, altrimenti gli avrei detto di stare attento". Poi racconta una vita fatta di sacrifici, niente vacanze, solo due giorni a ferragosto, problemi di salute, e anche la macchina rotta. "Ora poteva godersi la vita, poteva vedere crescere i figli che lo adorano. Loro non erano padre e figli, erano fratelli - dice Rosaria - lui era troppo buono, con tutti. Qualsiasi problema avevamo non faceva che ripetermi 'Rosaria, l'importante è che stiamo insieme'. Ed ora, non staremo insieme. Mai più". E poi ancora le urla, della mamma di Antonio. Che Antonio Coppola fosse una brava persona, qualcuno ha pensato di scriverlo anche su un bigliettino, attaccato a una rosa: "Ti ricorderemo come una persona disponibile e affettuosa. Sarai sempre nelle nostre preghiere".
 
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