| Un ricercatore americano ha proposto di sostituire il silicio con il DNA nei processi di produzione dei chip elettronici, la nuova tecnica permetterebbe di assemblare circuiti in maniera molto più efficiente e veloce di quanto avviene con l’utilizzo di materia inorganica, che sia l’inizio della fine dell’era del silicio?
DNA al posto del silicio, così si creano circuiti logici organici
Chris Dwyer, ingegnere della Duke University, ha in mente di porre fine all’era del silicio, sostituendone l’uso, nei circuiti elettronici, con molecole di DNA.
L’idea è di utilizzare DNA per indurre i circuiti ad autoassemblarsi, questo potrebbe permettere di produrre, in un solo giorno, più circuiti logici di quanto riesce a fare ora l’intera industria dei chip in silicio in un mese intero.
Il ricercatore afferma che le molecole di DNA sono la scelta perfetta per realizzare algoritmi di pre-programmazione e auto-assemblaggio ed ha sviluppato una teoria che prevede la creazione di strutture fatte su misura, miscelando pezzi di catene di DNA ed altre molecole, con cui creare miliardi di identiche strutture a cialda, le quali potrebbero essere trasformate in circuiti logici tramite l’utilizzo di impulsi luminosi anzichè elettrici.
Per ottenere il circuito, Dwyer prevede di utilizzare molecole sensibili alla luce, chiamate chromofore alla struttura codificata dal DNA. Le molecole cromofore assorbono luce e la immagazzinano negli elettroni dei loro atomi, l’elettrone eccitato ha un livello energetico superiore e vuole tornare allo stato base.
Il passaggio permette di trasferire energia ad un altro cromoforo, che la utilizza per emettere luce ad una lunghezza d’onda differente, creando, così, un gate logico.
La teoria richiede ancora lavoro, ma la strada aperta da Dwyer potrebbe portare a circuiti logici che non utilizzano più i segnali elettrici, ma quelli luminosi, inoltre potrebbero essere dimensionalmente molto più piccoli degli attuali realizzati in silicio, più economici e più veloci.
|
